Il martedì con Dany #3

Sono trascorse due settimane dalla pubblicazione di questo mio podcast, nel quale, cornice perfetta il giorno degli innamorati per antonomasia, non perdo occasione di proporre una riflessione importante riguardo gli eventi deplorevoli accaduti – e non puniti – sul palco del festival di Sanremo 2023.

Puntata quindi dedicata all’Amore e non solo….
Non mancheranno le riflessioni polemiche sul festival di Sanremo celebrato come festival dell’amore, ma che di fatto l’Amore lo ha offeso in tutte le sue declinazioni.
E poi “da Facebook” i commenti e i suggerimenti di tutti voi che affettuosamente mi seguite!
40 minuti da ascoltare tutti d’un fiato…e non ve ne pentirete.

Chiudo col mio “cavallo di battaglia”, la poesia “Ovunque tu sei” e te la leggo come mai…

E poi i miei ricordi, il mio primo colpo di fulmine per Remì (il cartone animato)…avevo circa 3 anni e il racconto di quel rifiuto gentile a 12 anni quando dissi al mio coetaneo innamorato “dovevi chiedermelo con i fiori…”
Buon ascolto o …Riascolto 🙂

La Fiera dei Balocchi

Si è conclusa solo pochi giorni fa, presso l’Archivio di Stato di Napoli, la bellissima mostra di giocattoli antichi (dal 1700 in poi) ed è stato un incantevole viaggio nel tempo.
Un viaggio che ho fatto e che ho deciso di raccontarvi, alla mia maniera…

IL CARRETTO DEI MUSICISTI, La Norimberga, anni ’20 e anni ’40 del XX secolo.
(Io riflessa nel vetro)

Non ero mai stata all’Archivio di Stato e quindi questa visita pomeridiana, sul finire del primo mese dell’anno, è stata particolarmente fascinosa. L’antico possiede in sé qualcosa di surreale e spesso quel che potrebbe sembrare una semplice mostra di giocattoli diventa un’esperienza emozionale.
La grande sala delle CANCELLERIE DI STATO, CONSULTE, REALI DISPACCI E DECRETI ospitava la gran parte dei giocattoli e l’impatto su di me è stato mozzafiato.

La fantasia mia… La fantasia tua…

Ai limiti della fantasia vi è la “Linea di mezzo”, perché per la fantasia non può esistere una linea di confine.
La linea di mezzo: la porta che mi conduce alla Serenità.
Inverosimile follia è considerata quella dei bambini, che guardano il mondo e ne restano incantati, quando una goccia di rugiada scivola su una foglia con semplicità.
Assurda follia è considerata quella degli adulti, che conservano della loro anima quanto fu di quando erano bambini. Il loro mondo, un mondo di colori, ove ancora risiede il senso del domani, che può regalare sorprese, per le quali essi non avanzeranno mai pretese.

Daniela Schiarini

da “tr@ Scherno & Anim@
2012

Sono sicura che in quelle sale, quando tutti i visitatori erano andati via, tanti bambini (grandi o piccini) tornassero a giocare con quelli che erano stati i loro giocattoli …

e tu LASCI O RADDOPPI?

Cantando con Cristina D’Avena

L’incantevole Creamy, sigla del 1985

Quello che di bello vivi in modo inaspettato è senza dubbio un regalo che ricevi dalla vita e di cui fare tesoro. Ci sono voluti 38 anni perché accedesse, ma è accaduto come ricevere una sorpresa: ho cantato a squarciagola con Cristina D’Avena le canzoni che hanno accompagnato la mia infanzia, io che bambina – tutto sommato – non ho mai smesso di essere…
Fin da piccola ho perfezionato la mia attitudine al canto imitando lei, i suoi giochi di tonalità, al punto che cantavo la sigla del cartone animato sovrapponendomi quasi perfettamente alla sua voce e ancora oggi un po’ riesco! Ricordo la mia gioia di quel .Natale in cui i miei genitori comprarono LP Fivelandia 4 e l’album di figurine quasi completato di Kiss me Licia (sono nata romantica!!!) 😊🙃😊🙃😊
L’emozione è stata tanta in questa caotica serata dell’Epifania, ma perché il regalo l’ha avuto la Danielina che vive in me: c’è differenza tra il restare infantili e avere l’anima di bambino. Io credo di essere della seconda specie.

In foto Cristina D’Avena vista dal maxischermo

I fans di Cristina D’Avena sono un pubblico di ogni età, ma i 30enni credo siano quelli più segnati perché erano bambini in un periodo in cui i cartoni animati e le stesse sigle stavano cambiando, al passo veloce con la società e credo che questi siano stati i bambini che hanno avuto più difficoltà a crescere, restando così in un limbo…
Come dire: Mi è sembrato un pubblico di immaturi oppure semplicemente degli isterici.

Da Mila e Shiro a Kiss me Licia e Magica Emy Cristina D’Avena ha confermato la sua dolcezza e sensibilità, per nulla mai volgare anche quando i cori provenienti dal pubblico maschile di trentenni frustrati urlavano “dalla a me Cristina …”

Una ragazza di 23 anni mi dice chs segue Cristina da quando aveva soli 3 anni, va a tutti i suoi concerti e le mancava l’aria per l’ansia perché questa volta non era riuscita a posizionarsi sotto il palco. Mi mostra le foto scattate insieme alla mitica cantante a fine dei suoi precedenti concerti.

Tutti sono al cellulare per messaggiare qualcuno e far sapere che sono al concerto in attesa che Cristina D’Avena scenda dalle scale e sempre la ragazza superfan mi indica in lontananza la sorella di Cristina, segno che l’artista è arrivata e il concerto sta per iniziare.

A rendere più vivace l’esibizione lo show della band demenziale bolognese Gem Boy, ma faccio un solo appunto in proposito: le allusioni al sadomaso le considero inappropriate perché non per un pubblico di soli adulti seppur ai bambini presenti possano apparire quali stupide gag. Cristina anche in questa occasione conferma la sua purezza artistica su cui sa che ci si gioca e lascia fare senza aggiungere malizia.

E’ quando ascolti canzoni che scaldano il pubblico e di cui tu neppure conosci l’esistenza che percepisci il tempo trascorso dalla tua infanzia e per un attimo ripensi a quel panino con la Nutella che mangiavi mentre alle 4 del pomeriggio aspettavi l’inizio di Bim Bum Bam per poi dopo scendere giù in cortile a giocare.

È TEMPO DUNQUE DI TORNARE A SOGNARE, DI ANDARE AL VILLAGGIO DEI PUFFI E DA LÌ PER ORA MANDARVI I MIEI SALUTI 🏠❤ Grazie Cri’ 😘

I Puffi sanno è il sessantesimo singolo di Cristina D’Avena, pubblicato nel 1989 come undicesima sigla della serie animata dei Puffi.

Buon 2023 …

Siano i nostri buoni propositi sinceri il riflesso concreto della nostra volontà di essere persone migliori, più buone e meno “ingenue” .
Buon Anno Nuovo,
Daniela Schiarini

Sia il 2023 l’anno dell’Amore, perché se amiamo incondizionatamente sbocceranno fiori anche dalle rocce.
Daniela Schairini

Primo Promo Podcast de IL MARTEDì CON DANY

Nuovo giro di giostra! ASCOLTARE PER CREDERE.

Inizia una nuova esperienza, quella del Podcast.
Nasce, dopo l’esperienza su YouTube per omaggiare il decennale dalla pubblicazione del mio primo figliolibro tr@ Schernmo & Anim@ IL MARTEDì CON DANY a cui invito tutte/i voi curiosi, attenti, affezionati frequentatori del mio Blog

Buon Natale

…ai cuori vicini e a quelli lontani.
E’ nato il Re dei Re!
Venite, andiamo ad adorare Cristo Signor
!

Carissimi Amici lettori del blog,
questo è il mio messaggio di Auguri di Buon Natale, nella speranza che tutte le persone che hanno con me un legame di affetto, di amicizia, di stima, ma anche di astio e rancore possano ricevere la pace che vive nel mio cuore in questo giorno particolare e l’intenzione di costruire ponti di pace e non sentieri di guerra.
Da ieri mattina sono ininterrottamente (quasi) ai fornelli per onorare, nel possibile, la tradizione napoletana: il mio fiore all’occhiello sono le pizze e quest’anno ho perfezionato la girella salsiccia e friarielli – con aggiunta di provola – è stata spettacolare !!
Questo per dirvi che, a mio avviso, i profumi sono importanti in una casa per prepararci a vivere la festa del Natale; quei profumi che si mescolano mentre prepari, cucini e fai riposare le pietanze.
E poi la preghiera anche solo pochi minuti prima di iniziare il pranzo per ringraziare la Beata Vergine Maria perché grazie al suo ha donato all’umanità la salvezza dal peccato, Gesù Bambino. Non vergognatevi di pregare in famiglia, il segno della croce allontanerà il male che vuole dividervi dai vostri cari.

Possa la Gioia abitare nel vostro cuore e sia il vostro cuore scevro da brutture, superbia, orgoglio e viltà.
Buon Natale dalla vostra scrittrice e poeta dell’anima,
Daniela Schiarini, in foto.
I miei Auguri e qualche piccola riflessione, ricordando che anche questa esperienza su Youtube è iniziata per omaggiare il decennale dalla pubblicazione del mio primo figliolibro tr@ Scherno & Anim@ e non ha alcuno sfondo di lucro.
Ad Maiora!

10 anni “tr@ Schermo & Anim@”

L’autrice ringrazia il sindaco di Sant’Arpino, la giunta comunale, la pro loco, la cittadinanza tutta e quanti vorranno partecipare a questo evento volto a omaggiare questo mio primo figliolibro, che fu scrittin nome dell’Amore e per questo motivo è stato, è e sarà balsamo per le ferite dell’anima.

Giornata mondiale contro la VIOLENZA SULLE DONNE

4 -AL CUORE DI DONNA…

Ci sono momenti nella vita, spesso lunghi interi anni, in cui credi che la poesia non esiste.

“Ero crisalide”
Un giorno decisi di far volare i miei pensieri in compagnia dei miei desideri.
Fu allora che, sorpresa, li vidi librare come farfalle variopinte, disegnare forme diverse, nella luce della libertà.
Ed io che temevo di dar loro respiro chi ero?… cosa desideravo?… quanto avrei potuto ancora sentire, senza quei voli e il mio divenire?

[…]

Ogni crisalide
farfalla diventa
se paziente
il suo tempo
in natura
aspetta…




da tr@ Schermo & Anim@ di Daniela Schiarini

Bruno Contrada, poesia di una chiacchierata.

La sera di domenica 16 ottobre 2022 ero a Treglia, una piccola frazione del comune di Ponteleone nella provincia di Caserta e sotto un cielo stellato, avvolta dal profumo delle caldarroste, un tizio mi riempiva nu cuop di castagne.
Era la sagra dell’Ufarella.
I miei pensieri andavano ovunque e non sempre nella direzione giusta, così li posai sul fumo delle caldarroste per farli danzare un po’…
Capita anche alla formica operaia che porta oltre 50 volte il suo peso di credere di non essere abbastanza forte, ebbene quella sera mi sentivo così e, circondata da castagni secolari, cercavo un riccio di castagna dentro cui riposare e mai avrei pensato che il pomeriggio del giorno successivo ed esattamente alle ore 16 avrei composto un numero di telefono, atteso cinque squilli col cuore carico di emozione, per poi sentire la voce calda, profonda, roca di Bruno Contrada dirmi ” Pronto…”

Sì lui, già funzionario della Polizia di Stato e dei Servizi di Informazione e Sicurezza, ma per me, in quel preciso istante, era l’uomo di cui, a dire il vero, poco sapevo se non per mera cronaca di cui mi ero interessata perché ne aveva scritto a suo sostegno la mia amica giornalista Marina Salvadore nel suo libro “Terronia Felix”. Visto il mio interesse per quell’uomo di 91 anni che mi appariva come un monolite impossibile da scalfire, era stata proprio lei a invitarmi a chiamarlo, certa che ne sarebbe scaturita una bella chiacchierata.
E così fu … E fu così che dalla sagra dell’Ufarella più che nel riccio di castagna mi rifugiai in quell’incontro, inatteso ed entusiasmante e al suo “Pronto…” così risposi: Buon pomeriggio, spero di non disturbarla, sono un’amica di Marina Salvadore, non sono una giornalista ma la chiamo perché desidero esprimerle la mia ammirazione per la persona che è…
La mia voce sconosciuta doveva essergli apparsa senza dubbio emozionata, ma carica di gioia prese vigore quando alla sua domanda: Lei di cosa si occupa? risposi: Al di là di tutto, che poi le dirò, sono una grande devota di San Michele Arcangelo.

Fu come dirci una parola in codice, capimmo entrambi senza guardarci negli occhi perché a 1000km di distanza, che ci saremmo potuti fidare entrambi per portare immediatamente la nostra conversazione a un livello superiore, dove l’anima cerca ristoro dopo un lungo martirio.
E’ per questo motivo che quell’ora e quindi minuti al telefono volò e ci vide conversare per fare voli pindarici andando indietro nel tempo, per dipingere luoghi della mia Pozzuoli che si intrecciavano ai suoi ricordi di gioventù.

Non sono molti i poliziotti che credono in Dio, ma non sono neppure pochi e li riconosci subito perché sono quelli non solo più brillanti, ma anche i più perseguitati.
San Michele Arcangelo, non a caso patrono della Polizia di Stato, li sceglie tra i migliori e li forgia. Uno di questi è senza dubbio Bruno Contrada e io lo avevo capito da quell’unico video nel quale lo avevo visto definire “persecuzione” quel che, ormai anziano, è costretto a subire dopo 25 anni di processi. Ma la storia è nota e non è mia intenzione in questo luogo di Poesia entrare nel merito giudiziario.
A riguardo mi dice:
Il mio processo e la mia vicenda umana è una valanga di fango, per le calunnie, falsità, macchinazioni, menzogne … che uomini dello Stato non hanno saputo filtrare.

La sua è anche la testimonianza di un milite dell’Arcangelo che il nemico, ovunque si nascondesse per agguantarlo, non è mai riuscito a piegare.
Perché ero arrivata a dirgli che nel suo martirio spirituale vedevo una Volontà Superiore?
Perché nella sua voce roca, nella lucida e stucchevole descrizione degli eventi e nei pochi accenni alla carcerazione, il signor Bruno (lo chiamavo così) mi trasferiva tutta la passione per il suo lavoro che a un certo punto della sua vita non fu più un lavoro, ma divenne certamente una missione.
Ebbene, in lui o per meglio dire attraverso la sua voce, nella mia mente prendono forma immagini e una similitudine forte con un altro Grande Uomo della Polizia di Stato, Giuseppe Dosi il poliziotto artista che inventò l’Interpol.
Entrambi combattevano un mostro, entrambi perseguitati e poi riabilitati, entrambi scrivono un libro che diventerà quasi introvabile.

“Lei ha letto il mio libro?” mi chiese, certo che tanto ardire fosse scaturito da una conoscenza non certo maldestra come era la mia.
“Non ho ancora avuto questo piacere” risposi a malincuore.
“Io ne ho solo una copia altrimenti glielo invierei io personalmente” mi disse con tono gentile.
Lo ringraziai per la premura e gli promisi che lo avrei cercato.

“La mia prigione. Storia vera di un poliziotto a Palermo”
scritto con Letizia Leviti

La mia esperienza di volontariato nelle carceri, quei 6 anni …Pozzuoli, Potenza, Secondigliano, in quel segmento di tempo che mi era concesso divennero il traduttore ideale per liberarci di sofferenza senza doverla necessariamente raccontare.
Dall’esempio di Bruno Contrada noi dovremmo prendere coraggio, per continuare a portare il peso degli eventi dolorosi della propria vita proprio come fa la formica e dobbiamo farlo in nome di un ideale più grande da conservare integro, in un luogo inaccessibile che si chiama Anim@.

Daniela Schiarini

Grazie al signor Bruno Contrada per la generosità del tempo che mi ha dedicato, coinvolgendomi in una conversazione che da timida quale era è divenuta motore di rinvigorito coraggio!
Daniela Schiarini
In foto Bruno Contrada
Capo della squadra mobile di Palermo
Dirigente del Centro di Coordinamento delle operazioni di Polizia Criminale per la Sicilia Occidentale
Capo di Gabinetto dell’alto commisario per il coordinamento della lotta contro la mafia
Coordinatore dei Centri SISDE (Servizio informazioni per la sicurezza democratica)
Ufficiale dei Bersaglieri
Laureato in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli
Insegnante di tecnica delle investigazioni negli istituti di Polizia
circa 100 riconoscimenti della Polizia, SISDE e dell’Autorità Giudiziaria (attestati, encomi, elogi, parole di lode, etc…)
Commendatore al Merito della Repubblica


* si pubblica su dettatura diretta dello stesso alla sottoscritta, per errori evidenziati su alcune pagine di ricerca internet che andrebbero corretti.

Dio allora plasmò l’uomo con la polvere della terra e soffiò sul suo volto un alito vitale… Genesi 2, 7
Supponiamo dunque che l’uomo sia stato fatto il sesto giorno con il fango nella forma attuale distinta e visibile
Sant’Agastino ne La Genesi alla lettera, libro VI

Ad Maiora!



INTERMEZZO

Vanto l’onore di avere nel mio libro virtuale l’indimenticabile e indimenticata Giuni Russo, artista di ricerca, sperimentale e d’avanguardia.

Certa che gradirete il suo intermezzo a tema, vi auguro un buon ascolto…

Non mi ha mai interessato lo stadio dello specchio
Non leggo mai trattati di economia politica
Comunque se mi toccano dov’è il mio punto debole
Divento incandescente, sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali per rilassarsi un po’)
(Le piace più cantare)
Ti potrei cantare la norma di Bellini
Con dei fonemi sardi oppure giapponesi
Le trifonie dei mongoli, le trifonie dei mongoli
Anata wa anata to futari anata wa
Le trifonie dei mongoli, le trifonie dei mongoli
Non è per presunzione ma solo per essenza
Se guardi le mie mani non c’è bisogno di parlare
Comunque se mi toccano dov’è il mio punto debole
Divento incandescente, sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali per rilassarsi un po’)
(Le piace più cantare)
Il Covid 19 ti succhia la vita, ma a infondertela tenendo accesa in te la fiaccola della speranza- oltre la fede che per me è stata determinante- sono le parole e i gesti di aiuto ricevuti a distanza da medici volontari che, a fronte dell’abbandono dei medici di base, hanno creato una rete per le cure domiciliari. Fisicamente sei sola col virus che ti bolle, ma se hai un dottore vero che vuole salvarti ogni suo consiglio tempestivo diventa goccia d’acqua nel deserto, quel deserto infernale con la febbre oltre 39 e il respiro che si affatica.
Io ho combattuto tanto mentre lui era all’apice della sua psicopatia perché per me resterà il ricordo di un’entità pensante che sa quando colpirti, come e per quanto pur di portarti alla morte.
Grazie a tutte le anime buone che non mi hanno abbandonato con la preghiera.
Se San Pio scelse di chiamare il suo ospedale “Casa sollievo dell’ammalato” è proprio perché nell’ammalato si vive la passione di Cristo che nel Getsemani chiese agli apostoli di vegliare e pregare, ma loro si addormentarono….
Vi prego abbiate pietà degli ammalati di Covid19, non fateli sentire soli, trovate per loro soluzioni, anche un piatto di pasta cucinato lasciato fuori la porta può essere un conforto perché si arriva a non avere nemmeno la forza di tenere in mano il cellulare.
Se non cambiamo i nostri cuori il mondo non guarirà.
Daniela Schiarini
dal mio profilo Facebook, post del 27 maggio 2021 * la foto è antecedente alla malattia Covid19